La pinolata della Val d'Aveto è una torta ligure che io ho conosciuto grazie al libro di una cara amica, Dolci ricette di Liguria. Ilaria Fioravanti è una garanzia per le ricette e, per me, è un genio dei dolci. Ma torniamo alla pinolata.
Sabato sfogliavo il suo libro alla ricerca di una torta da fare per la domenica. Inizialmente la scelta era caduta sulla torta sacripantina, ma è un po' laboriosa e quindi ho cercato altro e appena l'ho vista, l'ho scelta...era lei, la pinolata della Val d'Aveto.
Non vi sto a dire quello che racconta Ilaria su questa ricetta, se siete curiosi dell'origine dei dolci liguri, comprate il suo libro, fatto sta che avevo tutto in casa e mi sono approntata a farla.
Beh, il risultato si vede dalle foto e vi dico solo che è durata meno di un giorno e mezzo!
Provatela e non ve ne pentirete.
(per la base di frolla)
- 220 g di farina debole 00
- 100 g di burro
- 70 g di zucchero semolato
- 2 tuorli (io 3 perchè le uova erano piccine)
- un pizzico di sale
- 2 cucchiai di marsala (io rhum, perchè non avevo il marsala)
(per il ripieno)
- 3 albumi
- 180 g di zucchero semolato
- 80 g di mandorle dolci pelate
- 20 g di mandorle amare pelate
- scorza di limone facoltativa (io non l'ho messa)
(per la finitura)
Ho messo la farina e il burro a tocchetti in una ciotola capiente e ho lavorato con le mani cercando di fare delle briciole grossolane molto velocemente per far sciogliere il burro.
Poi ho aggiunto lo zucchero, i tuorli, il sale e il rhum e ho impastato il tempo necessario ad ottenere una palla che ho avvolto nella pellicola e ho fatto riposare in frigo per circa mezz'ora.
Passata la mezz'ora ho steso la frolla piuttosto sottile aiutandomi con un po' di farina sulla spianatoia.
Con questa sfoglia ho rivestito una tortiera da 24 cm. Ilaria consiglia di usare una tortiera dal fondo estraibile, io non ce l'ho tonda e ho usato una in pirex imburrata ed infarinata.
Ho bucherellato il fondo con i rebbi di una forchetta e ho messo in frigo insieme agli avanzi che ho impastato di nuovo a formare una palla.
Intanto ho preparato il ripieno.
Ho tostato leggermente le mandorle in forno e appena fredde le ho tritate finemente nel mixer con un cucchiaio di zucchero preso dal totale.
Ho montato a neve gli albumi e quando erano ben fermi ho iniziato ad aggiungere lo zucchero un po' per volta. Quando la meringa era pronta ho aggiunto a mano aiutandomi con una spatola, le mandorle tritate stando attenta a non sgonfiare l'impasto.
Poi ho preso la teglia rivestita di frolla dal frigo e ho versato la meringa livellandola con una spatola, Ho decorato la superficie con delle strisce di pasta come per una crostata e poi ho cosparso di pinoli.
Ho cotto la torta in forno caldo a 180° per circa 50 minuti. Dopo i primi 20 minuti ho coperto la superficie con un foglio di alluminio. Passati i 50 minuti ho spento il forno e socchiuso lo sportello lasciando dentro la torta senza foglio di alluminio per altri 10 minuti.
Quando la torta si è raffreddata bene ho cosparso la superficie con lo zucchero a velo.
Fate attenzione: se iniziate a mangiarla sarà difficile smettere, dà dipendenza! 😉
Se volete comprare il libro di Ilaria, eccolo qui, scrivetele dal suo blog!
Ciao,aspettavo che pubblicassi la ricetta di questo dolce.Ora leggo bene il procedimento,ma dal tuo commento e dalle foto invoglia a infilare il grembiule e cominciiare.Le foto sono molto ben fatte, ma sono tue o le foto del libro di Ilaria?
RispondiEliminaNo no, le foto sono le mie!
Eliminasono bellissime le foto, brava!!!
EliminaGrazie Ilaria! :-)
EliminaNon ho le mandorle amare, quindi farò 100 gr di mandorle e mettero qualche goccia di mandorla amara.Ed ancora,la farcia, in cottura, alza e poi raffreddandosi abbassa?Non ho mai avuto esperienza con qiesto tipo di ripieno che è molto particolare
RispondiEliminaSì, il ripieno si alza leggermente e poi si abbassa, ma è normale. Prova con le mandorle dolci e poi qualche goccia di mandorle amare, non sarà la stessa cosa, ma penso che possa venire bene.
EliminaGrazie Alessandra per le belle parole, sei troppo gentile!! comunque te l'ho già detto, è venuta molto più bella a te che a me!!
RispondiEliminaLe parole che ho scritto te le meriti tutte! Per quanto riguarda l'aspetto devo confessarti una cosa: quando ho visto le foto sul libro ho pensato che tu avessi fatto dei fiorellini di frolla di guarnizione e io mi ero riproposta di farli la prossima volta. Poi quando ho visto le foto che ho scattato mi sono resa conto che erano i pinoli che davano quell'impressione!
EliminaChe ricetta deliziosa, complimenti! Non conoscevo questo dolce, ma sono davvero curiosa di provarlo! a presto ;)
RispondiEliminaE' da provare, semplice, ma buonissimo e goloso!
Eliminaquesta la provo anche io
RispondiEliminaDatti da fare, ci riesci senza problemi!
EliminaE' veramente bella Ale e le foto parlano da sole! Mi hai fatto venir voglia di comprare il libro di Ilaria.
RispondiEliminaTi abbraccio
Te lo consiglio davvero, ci sono dei dolci fantastici e fattibilissimi...li mangi con gli occhi appena li vedi!
Eliminale foto sono un invito a provarla subito. Complimenti ad Ilaria per il libro ed a te per l'ottima riuscita del dolce. Lo proverò di sicuro, quella crema in particolare, mi incuriosisce tantissimo. Un bacione.
RispondiEliminaE' di un buono pazzesco!
EliminaCi credo sulla bontà basta vederla.
RispondiEliminaHa un bel faccino!
EliminaAdoro i dolci con i pinoli. Bella la tua torta!
RispondiEliminaGrazie!
EliminaNon conoscevo questa ricetta! Deve essere favolosa!!!! Un abbraccio
RispondiEliminasecondo me piace anche ai De Win!
Eliminanon conoscevo questa ricetta , ho visto le foto e mi sono già innamorata di questo dolce , assolutamente da provare . un abbraccio, Daniela.
RispondiEliminaUn abbraccio a te!
EliminaNon sapevo che fosse tipica della Val d'Aveto questa torta. Mi piace tantissimo, credo proprio che la proverò :)
RispondiEliminaCredo ce ne siano diverse versioni, questa a me è piaciuta molto!
Elimina